Castellaro Lagusello
A pochi chilometri da Mozambano si trova la frazione di Castellaro Lagusello che si affaccia su un un piccolo lago a forma di cuore . Le sue acque sono state l'habitat degli uomini sin dalla media età del bronzo; scavi condotti nel 1976-79 hanno fatto ritrovare in località “Fondo Tacoli” le tracce di una comunità palafitticola che si dedicava non solo alla pesca ed all'agricoltura ma anche alla metallurgia. Sono stati ritrovati molti manufatti come spilloni, ami, pugnali ma anche matrici di fusione e perle d'ambra sicuramente non di provenienza locale e che testimoniano una fiorente attività commerciale già in tempi arcaici in un'area che non ha subito cambiamenti geomorfologici tanto che l'UNESCO ha inserito Castellaro Lagusello nella lista dei siti patrimonio dell'umanità.
Castellaro Lagusello e il suo lago a forma di cuore
Forse fu proprio il lago di formazione glaciale con la sua forma di cuore a conquistare le antiche popolazioni che realizzarono qui una comunità su palafitta.
Le palafitte erano capanne di paglia, legno e canne costruite su una piattaforma di legno poggiata su pali fissati sulla riva del laghetto; il sito è raggiungibile seguendo il percorso didattico-naturalistico predisposto dall'ente Parco del Mincio che lo ha inserito nell'area protetta della Riserva Naturale di Castellaro Lagusello.
Parco del Mincio - a)Ubicazione del sito palafitticolo b) Accesso al percorso didattico c) scoperta delle palafitte durante gli scavi archeologici d) ricostruzione ipotetica di una palafitta
Sebbene molto piccolo il borgo dal XV al XIX secolo ha avuto una certa importanza strategica per la posizione di confine tra i possedimenti dei signori di Milano e la diocesi di Verona prima, tra il Ducato di Mantova e i territori della Serenissima poi, ed ancora tra la Repubblica Cisalpina di Napoleone e i possedimenti austriaci nel Veneto. Sembra comunque che la prima fortificazione, realizzata sul l'altura prospiciente il lago nel XII secolo, sia da attribuire alla famiglia veronese degli Scaligeri e poi passato di mano di volta in volta ai Gonzaga di Mantova, ai Visconti di Milano ed alla Serenissima.
Castellaro Lagusello, Mantova – La cinta muraria
Nel XVII secolo il castello non era più considerato strategico ed allora la repubblica di Venezia lo cedette ai Conti Arrighi che trovarono il castello in condizioni pessime e poco dopo lo cedettero ai Marchesi Tacoli che invece sulla struttura del mastio ricavarono una vera residenza.
Nella facciata verso il borgo, denominata Piazza Castello è stato mantenuto l'aspetto medievale mentre la facciata verso il lago è stata completamente restaurata all'inizio dell'Ottocento.
Castellaro Lagusello, Mantova – Piazza Castello
La Villa è anche entrata di diritto tra gli scenari storici, infatti nel 1796 vi soggiornò per un periodo Napoleone Bonaparte con il suo quartier generale, mentre nel 1859 fu Napoleone III a sceglierla per riposarsi dopo le battaglie di Solferino e San Martino.
Castellaro Lagusello, Mantova – Facciata di Villa Arrighi- Tacoli
A Castellaro Lagusello si entra dalla porta a nord, sovrastata dalla alta Torre dell'orologio a pianta quadrata, dalla parte che nei tempi antichi aveva anche un ponte levatoio ed era affidata ad un capitano che doveva proteggere il borgo. A nord abitava il popolo e dalla parte opposta, affacciata sul lago, era la residenza del castellano.
Tutto il borgo era racchiuso nella cinta muraria su cui si elevavano dodici torri di cui ne rimangono quattro unite dal camminamento di ronda di cui si conservano ancora oggi alcuni tratti.
La sua bellezza minuscola, ordinata ed inaspettata le hanno fatto meritare la bandiera arancione del TCI (Touring Club Italiano).
Castellaro Lagusello, Mantova – Torre dell'orologio
Anche un borgo piccolo come Castellaro Lagusello ha le sue feste. Da qualche anno si tiene come avveniva nei tempi antichi la fiera; era il mercato di primavera quando i contadini si incontravano per vendere e comprare gli animali. La manifestazione denominata “Antica Fiera di Santa Margherita” si svolge in marzo e nei vicoli e piazze del borgo vengono riportati gli animali del cortile e della stalla; occasione per presentare i prodotti della terra e della gastronomia locale, la festa si chiude con il Palio della Margherita, a cui possono partecipare tutti, pasticceri professionisti e dilettanti, che si conclude con la premiazione della Torta Margherita più buona e la degustazione delle “torte” aperta a tutti.
Castellaro Lagusello, Mantova – La cinta muraria, XI secolo
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